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Ferrari 246 - 256
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IL 1958 fu un anno drammatico per la Formula 1 ed in particolare per la Ferrari, che perse Luigi Musso (deceduto il 6 luglio a Reims) e Peter Collins (deceduto il 3 agosto al Nurburgring).
IL Campionato Mondiale Piloti venne comunque vinto da Mike Hawthorn su Ferrari 246, che grazie a numerosi piazzamenti e alla vittoria ottenuta sul circuito di Reims precedette di un solo punto il grande Stirling Moss su Vanwall.
Ma la cattiva sorte si abbatte ancora una volta sulla casa di Maranello ed il 22 gennaio del 1959 a causa di un incidente stradale il campione del mondo perde la vita; in meno di un anno vennero spazzati via i più giovani talenti della Formula 1 di quegli anni, piloti che avrebbero potuto vincere ancora tanto.
La Ferrari allestì per il mondiale del 58 il modello 246, che affinato a livello di motore, sospensioni e freni divenne il modello 256, impiegato insieme alla 246 nei mondiali del 59 e 60.
Visivamente i due modelli differivano per pochi dettagli, come ad esempio la coda più compatta e dotata di sfoghi d'aria, il tubo di scarico dritto e non più incurvato in alto, il diverso cupolino ed il convogliatore d'aria per i carburatori in Plexiglass trasparente.
A livello di meccanica le differenze erano più evidenti, infatti il 6 cilindri a V di 65 gradi venne portato dai 2417.33 cc. della 246 ai 2474.54 cc. della 256, la potenza salì di conseguenza da 280 a 295 cv. a 8600 giri/min., il cambio passò da 4 a 5 rapporti, lo sterzo a cremagliera sostituì quello a vite senza fine della 246, i freni a tamburo della 246 vennero sostituiti con 4 freni a disco, un serbatoio da 150 litri sostituì quello da 160 della 246, e per finire venne cambiata la sospensione posteriore, che ora adottava le molle elicoidali al posto della singola balestra trasversale.
Queste modifiche non furono però sufficienti per continuare a vincere titoli, ma solo qualche gara, infatti nel 1959 la Ferrari vinse con Tony Brooks i GP di Francia e Germania e nel 1960 il GP di Monza con Phil Hill. La Ferrari 246 è stata l'ultima monoposto a motore anteriore a vincere un Campionato Mondiale Piloti (Mike Hawthorn 1958), ma dovette cedere ben presto il passo alla più agile Cooper Climax T51 di Jack Brabham e Stirling Moss nel 1959 ed alla Cooper Climax T53 di Brabaham e alla Lotus 18 Climax di Moss nel 1960; ormai era giunto il momento anche per la Ferrari di montare il propulsore al posteriore, secondo la scuola dei costruttori inglesi.



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Federico Belmessieri