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Cisitalia 360 Grand Prix

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Nell'agosto del 1947 Ferdinand Porsche e suo genero Anton Piech vennero liberati dalle prigioni francesi grazie alla cauzione pagata dall'industriale italiano Piero Dusio, proprietario della Cisitalia.
Ferry Porsche, figlio di Ferdinand, si era impegnato nel progettare per la Cisitalia una vettura da competizione davvero innovativa, grazie anche alla stretta collaborazione di Karl Rabe, Rudolf Hruska, Eberhorst, anche loro come i Porsche ex Auto Union e Carlo Abarth, nel 1948 vide luce l'ultra sofisticata 360 Grand Prix.
Purtroppo a causa di improvvisi problemi finanziaria della Cisitalia, la 360 Grand Prix non vide mai la griglia di partenza di un gran premio, ma percorse solo alcuni giri dimostrativi nel 1951 all'ippodromo San Isidro in Argentina, dove Piero Dusio si era trasferito ed aveva portato con se uno dei due esemplari costruiti.
Le caratteristiche salienti della 360 Grand Prix erano il motore 12 cilindri boxer di 1492,6 cc. in grado di erogare 385 cv. a 10600 giri/min. montato in posizione centrale alle spalle del pilota, era sovralimentato da un compressore volumetrico Roots e due carburatori Weber, il cambio era a 5 marce e la trazione integrale, il telaio tubolare prevedeva l'alloggiamento laterale di due serbatoi da 184 litri totali, che ne ottimizzavano la distribuzione dei pesi…la velocità massima era di 300 km/h.
La Cisitalia 360 Grand Prix anticipò alcuni concetti che sarebbero stati sviluppati in futuro…seguendo la regola di casa Porsche.


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Federico Belmessieri