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Ferrari F50

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Nei primi anni 90 in Ferrari iniziarono a progettare quella che sarebbe diventata l'erede della mitica F40. Al salone di Ginevra del 1995 venne esposta al pubblico l'F50, la supercar che, pur concedendo qualcosa in più in termini di comfort, seguiva la medesima filosofia dell'F40.
La linea, realizzata da Pininfarina, avvolgeva completamente gli organi meccanici e donava all'F50 un aspetto inconfondibile e straordinariamente spettacolare.
Sulla supercar di Maranello vennero trasferite tutte le conoscenze acquisite in Formula 1, come il telaio della Cytec Aerospace interamente in fibra di carbonio e dal peso di soli 102 kg. e capace di una rigidezza torsionale di 3550 kgm, il propulsore ed il cambio con funzione portante e fissati direttamente all'abitacolo, soluzione sino ad allora usata solo in Formula 1, la parte inferiore della vettura studiata in galleria del vento per generare deportanza, il serbatoio in tessuto gommato di derivazione aeronautica da 105 lt., le sospensioni a triangoli sovrapposti con tiranti push rod ed ammortizzatori Bilstein montati orizzontalmente , i mozzi in titanio, il sistema frenante studiato in collaborazione con la Brembo, che prevede dischi in ghisa da 32 mm. di spessore e 355 di diametro all'anteriore e 335 al posteriore direttamente calettati sul mozzo ed infine un propulsore da ben 111 cv./litro.
IL motore rappresentava lo stato dell'arte, era un V12 a 65 gradi di 4698 cc. in grado di erogare una potenza di 520 cv. a 8500 giri/min. ed una coppia di 471 nm. a 6500 giri/min., la distribuzione era bialbero a camme in testa e prevedeva 5 valvole per cilindro, l'alimentazione era ad iniezione elettronica Bosch Motronic versione 2.7 integrata con l'accensione, la lubrificazione era assicurata da un sistema a carter secco con scambiatore di calore acqua olio.
IL cambio a 6 marce con sincronizzatori ZF era in blocco con propulsore e differenziale autobloccante e collegato al motore tramite una frizione bidisco a secco.
La tenuta di strada era garantita da cerchi in magnesio da 18 pollici che montavano pneumatici Goodyear Fiorano, appositamente studiati, da 245/35/18 all'anteriore e 335/30/18 al posteriore.
Per ottimizzare la distribuzione dei pesi (42% ant. 58% post.) il progetto prevedeva la seguente disposizione degli organi: il grande radiatore alloggiato sotto il cofano anteriore, l'abitacolo in posizione avanzata, il serbatoio alle spalle del pilota e racchiuso in una struttura di sicurezza, il motore in posizione posteriore disposto longitudinalmente ed il cambio longitudinale in blocco con il motore, per un peso complessivo della vettura di soli 1230 kg.
Le prestazioni erano strabilianti, infatti l'F50 accelerava da 0 - 100 in 3.87 sec. e raggiungeva la velocità massima di 325 km/h.
Dell'F50 venne inizialmente sviluppata una versione da competizione che avrebbe dovuto prendere parte al neonato Campionato Bpr riservato a supercar quali McLaren F1, Dodge Viper, Jaguar Xj 220 ecc…, ma il rilancio in Formula 1 della Ferrari non permetteva distrazioni di alcun genere ed il progetto venne abbandonato.
La Ferrari F50 rappresentava in quegli anni la massima espressione tecnologica della casa di Maranello, come prima di lei aveva fatto l'F40 ed oggi la Enzo, venne prodotta in soli 349 esemplari fino al 1997 ed è ovviamente una delle Ferrari più ambite di sempre.



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Federico Belmessieri