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Lancia Stratos HF

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Se chiedete ad un esperto quale sia stata la regina dei rally, la risposta non può che essere una: la Stratos. La Lancia Stratos HF venne presentata al salone dell'automobile di Bruxelles del 1973; concepita da Nuccio Bertone espressamente per i rally, si distingueva per la sua forma a cuneo ripresa dal prototipo Stratos Zero del 1970.
IL telaio era monoscocca in acciaio con tubi di rinforzo, mentre la carrozzeria era divisa in tre sezioni; la cellula dell'abitacolo ed i due cofani in vetroresina integrati con i parafanghi, che aprendosi lasciavano la vettura completamente nuda; questo permetteva ai meccanici di intervenire contemporaneamente su motore, cambio e sospensioni.
Le dimensioni della vettura erano molto compatte (lung. 371 cm., larg. 175 cm. ed alta 111 cm.) ed il peso contenuto in soli 1030 kg., ciò rendeva la Stratos particolarmente agile sui percorsi misti. Le sospensione erano McPherson al posteriore ed a bracci oscillanti sovrapposti all'anteriore. IL motore montato in posizione centrale e disposto trasversalmente era il v6 a 65 gradi di 2419,2 cc. della Ferrari 246 Dino portato a 250 cv. nella versione da competizione, mentre la stradale disponeva di 190 cv., che le permettevano di raggiungere i 230 km/h, la lubrificazione del propulsore avveniva tramite carter a secco.
IL cambio, concepito per competizioni, era a 5 rapporti, la trazione posteriore. Queste caratteristiche tecniche mettono subito in chiaro che la Stratos HF era una belva da corsa allo stato puro, senza compromessi di alcun genere.
Ottenuta l'omologazione in gruppo 4 (gran turismo preparate), che richiedeva la produzione di almeno 400 esemplari, la Stratos debuttò nei rally nel 1974 con i colori Marlboro, neanche a dirlo vinse il Campionato Mondiale Marche di quell'anno (vinse con Munari - Mannucci i rally di Sanremo e Rideau Lakes, con Andruet - Biche il Tour de Corse), vinse quello del 1975 con i colori Alitalia (vinse con Munari - Sodano il rally di Montecarlo, con Waldegaard - Thorszelius i rally di Svezia e Sanremo e con Darniche - Mahè il Tour de Corse)e quello del 1976 (vinse con Munari - Maiga il rally di Montecarlo, del Portogallo ed il Tour de Corse, mentre con Waldegaard - Thorszelius vinse il Sanremo).
Ma dal 1977 il gruppo Fiat, di cui la Lancia faceva parte dal 1969, decise di puntare sulla Fiat 131 Abarth, ritenendo questo modello in grado di esercitare una forte promozione del marchio italiano, ed in realtà la 131 Abarth fu un gran successo sia agonistico che di immagine.
Questa sofferta scelta decretò il declino della Stratos, la regina dei rally , che se avesse continuato a correre in veste ufficiale avrebbe annientato qualsiasi rivale fino ai primi anni 80; tuttavia la sua carriera agonistica continuò, partecipando con team privati a qualche rally raccolse ulteriori successi (vinse nel 77 con Munari - Maiga il rally di Montecarlo, con Alen - Kivimaki il Sanremo del 78, con Darniche - Mahè il Montecarlo ed il Tour de Corse del 79 e con Tony - Mannini il Sanremo del 79, vinse la sua ultima corsa nel 1981 al Tour de Corse con Darniche - Mahè).
Oggi la Stratos è un modello da collezione molto ambito, le quotazioni possono raggiungere anche i 90.000 euro per la versione stradale, mentre un esemplare originale da competizione con i colori Alitalia non ha prezzo…in questo caso stiamo parlando di un mito.



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Federico Belmessieri